domenica 4 novembre 2012

The silo home





























Dai vecchi silos alle abitazioni sostenibili: proposte di recupero low cost.

I giovani progettisti di PinkCloud che hanno studiato un piano piuttosto dettagliato per il recupero ed il riutilizzo sostenibile di questi "contenitori", trasformandone radicalmente sia la destinazione che il significato simbolico: da contenitori di petrolio, con tutte le conseguenze negative per l'ambiente, a "contenitori di vita", abitazioni plurifamiliari accessibili, energeticamente autosufficienti ed a loro volta generatrici di energia pulita.

Nel mondo esistono circa 50 mila contenitori pressurizzati per il deposito di petrolio, distribuiti in oltre 650 raffinerie.
Se la popolazione mondiale continuasse a crescere ai ritmi attuali, potrebbe aggravarsi ulteriormente il problema del reperimento di questo tipo di materia prima e dunque occorrerebbe necessariamente puntare su sistemi di produzione energetica differenti e, perché no, maggiormente rinnovabili.
L'idea del team di progettisti nasce proprio dalla riflessione sul potenziale progressivo abbandono delle migliaia di strutture di deposito, e sulla loro possibile riconversione in chiave sostenibile.

Come rendere abitabile un ex deposito di idrocarburi?
Naturalmente un cambio di destinazione d'uso così radicale comporta una precisa riflessione in termini di fattibilità: come eliminare il rischio di residui tossici in un edificio destinato alla abitazione? Gli autori del progetto fanno riferimento ad una biotecnologia di risanamento, che prevede l'utilizzo dei cosiddetti "batteri mangiapetrolio", microrganismi che letteralmente si cibano di petrolio e sono in grado di digerire idrocarburi ed altre sostanze tossiche per l'uomo.
Successivamente alla bonifica si procederebbe, partendo dalla base strutturale esistente, al montaggio di solai e tramezzi, alla installazione degli impianti, alle finiture ed agli arredi. L'assemblaggio modulare e la prefabbricazione della maggior parte dei componenti riducono i costi globali (oltre che i tempi di realizzazione) del 33%, rispetto ad una costruzione ex novo di tipo tradizionale e comparabile, consentendo dunque anche a fasce meno abbienti della popolazione di accedere ad abitazioni moderne e totalmente "green".

Integrazione di sistemi sostenibili.
Le Silo Home sono immaginate come completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, e come fulcro di un articolato sistema sostenibile. Non quindi degli episodi isolati di costruzioni a emissioni zero, ma edifici in grado di fornire energia da reimmettere in una rete; una vera e propria smart grid per la condivisione del surplus energetico, che consentirebbe inoltre di mantenere molto elevati i livelli di efficienza energetica, e di creare, a partire dai silos, delle vere e proprie comunità virtuose e immerse nel verde, attraverso un sistema integrato di gestione delle risorse che possa diventare un modello di riqualificazione di zone industriali dismesse. In questo modo le Silo Home diventerebbero dunque, oltre che un particolare esempio di riuso dell'esistente, anche un'interessante ipotesi di intervento di riqualificazione di intere aree in stato di degrado.

Chi avrebbe mai detto che avremmo potuto guardare con occhi diversi, e per di più sostenibili, agli enormi silos che spesso campeggiano inquietanti e silenziosi a ridosso delle città?
PinkCloud è un collettivo internazionale di giovani progettisti. Fondato a Copenhagen, il gruppo utilizza l'architettura come un catalizzatore per lo sviluppo sociale, puntando sul coinvolgimento attivo delle comunità coinvolte dai processi di trasformazione e sulla sperimentazione creativa, con una attenzione particolare però alla ricerca di concretezza e non a progetti meramente visionari.

Post tratto da:http://pinkcloud.dk/





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