domenica 28 ottobre 2012

Casa Nirvana






























Luogo: Vallodoreic, Barcellona, Spagns

Architetto: Jordi Casadevall

Anno di realizzazione: 1996

Il progetto si sviluppa nella zona più elevat adal sito, al limite nord del terreno. In questo modo si è riusciti a salvaguardare i pini marittimi esistenti, efficiente barira contro il caldo, grazie all'ombra da loro prodotti, e sono di alto impatto ambientale.
Questi indizzi progettuali sono la base del risultato finale, concettualmente chiaro e fuinzionalmente efficacie.
La casa si compone di un parallelepipedo di pietra al piano terra, lungo circa 40 metri. Sopra questo basamento posano due tubi metallici che contengono gli spazi per chi occupa l'edificio. Questi volumi trasformano la copertura piana in un ambiente esterno con un forte carattere. La posizione sfasata dei volumi rispetto alla base e il contrasto di materiali e colore tra i due elementi ne enfatizzano le rispettive caratteristiche.
Solidità e rigidità del basamento, in questo mento, sono messi a risalto dai padiglioni che danno leggerezza e movimento all'insieme.
La facciata del basamento rivolta al giardino interno è completamente finestrata, in modo che ci sia dialogo con l'esterno. Grazie a questa trasparenza, guardando dal giardino verso il basamento di notte è possibile vedere tutto l'interno. Analogamente, le facciate dei volumi superiori dialogano con lo spazio esterno privato. Nel patio si trova la piscina che rinfresca l'ambiente nelle giornate più calde, uno specchio d'acqua dove si riflette il gioco di volumi della casa.

venerdì 26 ottobre 2012

Soe Ker Tie House


























Luogo: Noh Bo, Tailandia

Architetto: TYIN Tegnestue

Anno di relaizzazione: 2008/09


Lo studio TYIN Tegnestue, uno studio norvegese che ha realizzato progetti eco-sostenibili in Asia in collaborazione con la popolazione e gli enti locali.
Questo gruppo di architetti ha la volontà di realizzare strutture con materiali poveri come il bamboo, e riuscire a conciliare l'estetica e la funzione con la necessità.
Essi si sono dedicati all'Asia, stanno dando il loro contributo a popolazioni bisognose, utilizzando le risorse del posto, sono riusciti a realizzare tipologie costruttive utili al vivere quotidiano; una biblioteca, degli alloggi, un negozio, etc.
Soe Ker Tie House è uno dei progetti realizzati dallo studio Thin in Tailandia. Sono case alloggio per bambini. Nel 2010 il progetto ha vinto la medaglia d'argento per l'architettura sostenibile.


Testo tratto da TYIN Tegnestue:


 "La TYIN è un’organizzazione no-profit che lavora attraverso l’architettura nel campo umanitario. Il nostro obiettivo è quello di costituire progetti strategici che possano migliorare la vita delle persone in condizioni disagiate.

Grazie ad un’ampia serie di collaborazioni con le popolazioni locali, ci auguriamo che i nostri progetti possano avere un impatto che vada al di là delle strutture materiali.

Nell’inverno 2008 la TYIN si è recata a Noh Bo, un piccolo villaggio sul confine thailandese- birmano, per progettare e costruire case per i bambini profughi Karen. Il conflitto in Birmania, che dura da 60 anni, ha costretto centinaia di milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Il conflitto continua a lasciare molti bambini orfani e con poche speranze per il futuro.
Un paio di mesi prima della partenza ci mettemmo in contatto con Edna Ole Jørgen, di Levanger, Norvegia. Edna nel 2006 avviò un orfanotrofio a Noh Bo che necessitava ora di altri letti. Nato come riparo per 24 bambini, ora l'orfanotrofio è una casa per quasi 50. Il progetto per la Soe Ker Tie si è concluso nel febbraio 2009.

L'intento principale del progetto era quello di ricreare ciò che questi bambini avrebbero avuto in situazioni più normali. Volevamo che ogni bambino avesse il proprio spazio privato, una casa per vivere ed uno spazio circostante dove poter interagire e giocare. Questi sei dormitori sono la nostra risposta. Per il loro aspetto sono stati soprannominati Soe ker Tie Hias dagli operai Karen, ovvero la casa delle farfalle.

La tecnica della tessitura del bamboo, usata sulle facciate posteriori e laterali, è la stessa usata nelle case e nell’artigianato locale. La maggior parte del bamboo viene raccolto entro pochi chilometri dal posto. La forma speciale del tetto delle case del Soer Ker Tie permette un'efficace ventilazione naturale e allo stesso tempo serve a raccogliere l’acqua piovana. Questo rende la zona intorno al complesso più utilizzabile durante la stagione delle piogge, poiché dà ai bambini un area migliore per il gioco e la vita sociale.

La costruzione, in legno massiccio, è stata prefabbricata e assemblata sul posto, usando bulloni per assicurare una ragionevole precisione e solidità. Sollevando le costruzioni da terra, su quattro fondamenta impiantate su vecchi pneumatici, i problemi di umidità e di decomposizione sono stati prevenuti.

Dopo sei mesi di apprendimento reciproco con gli abitanti di Noh Bo, speriamo di aver lasciato qualcosa di utile e di aver apportato un’ importante esperienza ai nostri progetti futuri.
Principi importanti come rinforzi, economizzazione dei materiali e prevenzione all’umidità potrebbero portare ad una tradizione ancora più sostenibile per le costruzioni Karen nel futuro."

martedì 23 ottobre 2012

Fincube


Fincube-un-rifugio-in-natura-nomade-ed-ecologico-visione-fronatale

 

 

 

 













 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luogo: Bolzano, Sud Tirolo, Italia

Architetto: Werner Aisslinger

Anno: -


Fincube è la casa prefabbricata sostenibile. 
Progettata da Werner Aisslinger e realizzata da una equipe del Sud Tirolo, è stata costruita, nei pressi di Bolzano, Fincube, una casa dal design minimale, modulare e a basso consumo energetico.
Grazie all’impiego di materiali naturali locali, la costruzione si inserisce armoniosamente nei paesaggi rurali e alpini senza rinunciare a un sofisticato design.
La casa, con i suoi 360 gradi di vetro a triplo strato, è rivestita esternamente da listelli di legno orizzontali che creano la giusta privacy all’interno, permettendole al contempo di integrarsi completamente nell’habitat circostante; ha una superficie abitabile di 47 metri quadri, composta da un open space con cucina a vista sul salone, una bella camera da letto e un comodo bagno.
Per posizionarla necessita solo di 2 metri quadrati di suolo impermeabilizzato, sul quale la struttura, una volta rimossa, non lascia alcuna traccia.
La struttura è installata su quattro colonne, la cui altezza viene regolata in base alle condizioni topografiche del territorio. L’accesso alla casa avviene tramite una comoda scala esterna. Al momento tre sono i modelli disponibili: il Ready to Move, venduto senza arredamenti interni, il modello Standard e il modello Deluxe. Gli ultimi due modelli possono essere arredati a seconda delle esigenze personali.
La struttura possiede un touchpad centralizzato che gestisce e controlla le funzioni vitali della casa. Fincube è munito di collegamenti per l’acqua fredda e piovana e per le acque nere. Grazie a un impianto fotovoltaico installato sul tetto, il piccolo rifugio è energeticamente autonomo.

domenica 21 ottobre 2012

Casa a Honmoku






 

Luogo: Yokohama, kanagawa, Giappone

Architetto: Naya Architects, Manaba+Arata

Anno di realizzazione: 2004


Questa casa unifamiliare isolata si inserisce nel paesaggio con l'obbiettivo di adomesticarlo. L'edificio è composto da tre parti, corrispondenti a tre piani di casa. Il primo piano è l'elemento protagonista e peculiare del progetto: una scatola aggettante la cui estremità si apre leggermentare verso l'alto per permettere una buona visuale, il giusto orienrientamento e la luce.
A questo piano sono collocate le funzioni principali: la cucina e il soggiorno, la sala da pranzo, che sono situati in un doppio spazio ai lati della scala.
Come se si trattasse di un albero, questa parte più visibile è sostenuta da un elemento di dimensioni ridotte che ne sembra il tronco.
Al piano terra si trovano la camera da letto padronale e i servizzi, oltre a un accesso dal parcheggio esterno situato sotto il grande aggetto del primo piano.
L'edificio è costituito da un basamento a contatto con il suolo, il piano terra con un minimo di spazio abitativo chiuso, una zona per il parcheggio e il corpo principale, al primo piano, che sembra fluttuare sulla sua base.
Al piano terra si trova uno degli acessi della casa, attraverso un patio esterno che costituisce l'unica facciata dell'edificio.
All'interno dal doppio spazio dall'atrio d'ingresso sale la scala, che separa, sui due lati, la stanza dei bambini dalla stanza giapponese. Al piano terra si trova, in uno spazio abitativo minimo, la stanza da letto matrimoniale padronale e una zona di servizio con il bagno e un secondoo ingresso, adiacenti al parcheggio esterno.

venerdì 19 ottobre 2012

Casa a El Escorial























Luogo: Madrid, Spagna

Architetto: Antonio Arjona, ADV Arquitectors, ATA Arquitectura

Anno di realizzazione: 2004

La struttura della casa si sviluppa su tre volumi che organizzano tutti gli spazzi dell'abitazione. il volume centrale è un modulo vuoto che mette in relazione gli altri due, in cui sono collocati gli spazi abitativi.
Il volume in cui si trovano le stanze da letto, il bagno , il garage e una serie di ambienti di servizi e chiuso sul fronte strada e aperto verso il giardino interno.
Allontanadosi dal fronte strada, le pareti si dissolvono gradualmente al punto che il volume interno, la facciata che dà sul giardino, si dissolve totalmente, trasformandosi in una grande superficie vetrata: si trasforma, quindi la struttura stessa della casa. E' qui che si trovano il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina. Il soggiorno si prolunga all'esterno con una terrazza coperta da una pergola.
Visto dal giardino, il volume complessivo della casa da la sensazione di un oggetto che si adagia sul terreno senza quasi alterarlo. Ciascuno dei due volumi contrapposti, contenente gli spazio abitativi, ha come copertura un piano inclinato che convoglia le acque piovane nel vuoto del volume centrale.
Ogni volume sembra un parallelepipedo sul quale fluttua un piano inclinato.
La giunzione tra i due avviene attraverso un piano in vetro che consente l'ingresso della luce zenitale: in questo modo le stanze sono ricche di una intensa luminosità naturale.
Il piano inclinato, inoltra, aggetta rispetto alla parete di vetro, riparando dai raggi solari.

martedì 16 ottobre 2012

Haus am Weinberg











Luogo: Stuttgart, Germania

Architetto: UNStudio


Anno di relaizzazione: 2012

La società olandese UNStudio ha appena completato "Haus am Weinberg" al di fuori di stuttgart su un sito situato tra la città e una schiera
vigneto. La casa bianca è organizzata principalmente intorno alla circolare e verticale torsione situata al suo interno, mentre la forma risponde
direttamente alla topografia del paesaggio immediata. Elementi del progetto sono quindi disposti intorno la scala centrale a seguito disposti in modoo da seguire il percorso del sole le di beneficiare della maggior quantità di luce naturale durante le ore di punta negli spazi che sarebbero stati utilizzati.

Il flusso libero della struttura portante in cemento è ridotto al minimo le sue qualità essenziali servono a creare un volume arioso e pieno di luce.  

Piano orizzontale a lastre e il piano del tetto che essendo supportati dal vano ascensore, due pilastri e una colonna all'interno che liberano lo spazio dando la possibilità gli angoli di essere avvolti nel vetro.  
Parquet in rovere morbido, pietra naturale e stucco punteggiata da punti di luce riflettente, luce che rimbalza nella roccia e da profondità nelle stanze
con vista, che sono anche incorniciate degli esterni.  

Nel cuore della residenza c'è una stanza scura che si contradistingue da tutto il resto, che è bianco. Essa è dedicata alla musica e la caccia.

domenica 14 ottobre 2012

Casa di acqua e vetro










































Luogo: Shizuoka, Giappone

Architetto: Kengo Kuma

Anno di realizzazione: 1995

L'origine di questa casa è una critica versole forme predefinite, ormai luoghi comuni di come una casa debba essere, ma soprattutto rappresenta un esercizio compositivo per vedere ed essere visti.
L'idea centrale del progetto è lo studio dei diversi modi di vedere la natura.
Tra questa e le persone c'è una serie di filtri e cornici attraverso i quali guardare. In questo modo, i diversi materiali ostentano la loro trasparenza. Non si tratta di oggetti che vigilano, sono rivestimenti traslucidi, che dublicano le immagini e costruiscono lo spazio intermedio tra la natura e le persone stesse.
La casa non si presenta come un elemento unico, ma attraverso la varietà degli spazi che risultano dalla sovrapposizione di diverse trasparenze, attraversate dal paesaggio. I vari elementi strutturali, come lo specchio d'acqua a livello superiore della casa che si confonde con il mare in lontananza, o la copertura di lame metalliche che filtra la luce. Elementi che non vengono trattati come bariere ma come filtri o cornici astratte.
L'insieme genera un 'immagine di generale di calma ed ecquilibrio, ottenuta con un uso consapevole dei materiali. Per Kuma, la vita che si svolge all'interno degli edifici è più importante della forma dell'architettura.
In questo senso, i percorsi e i movimenti all'interno della casa devono suscitare il maggior interesse possibile.
La natura e il paesaggio concorrono al godimento della vita nella casa: c'è una relazione aperta con l'esterno, poichè non c'è un ewvidente diversità tra cio che eè dento e ciò chè fuori.



venerdì 12 ottobre 2012

Villa Roces

































Luogo: Bruges, Belgio

Architetto: Govaert & Vanhoutte architectuurburo, Benny  Govaert

Anno di relalizzazione: -


A Bruges, nelle Fiandre, l’inverno può essere molto buio. Per questo le abitazioni cercano di catturare più luce possibile, adottando tutti gli accorgimenti che un uso accorto dell’architettura può offrire.
È il caso di questa villa, progettata da Govaert & Vanhoutte, distribuita lungo una parete di legno lunga 50 metri, che si riflette in un box vetrato che delimita il confine con l’esterno e conduce alla casa, alla piscina e al garage.
Le ampie superfici vetrate disegnano la continuità spaziale interno/esterno e lasciano filtrare la luce, oltre a proteggere dal vento, con la funzione di una bussola d’ingresso.
Sono anche eco-compatibili, in quanto il vetro è tra i materiali più naturali che esistano: composto di silice e carbonato, è riciclabile all’infinito e resiste perfettamente alle intemperie.

mercoledì 10 ottobre 2012

Casa a Kohoku










































Luogo: Tokyo, Giappone

Architetto: Torafu

Anno di realizzazione: 2008

Questo sito si trova in una zona tranquilla e residenziale recuperato su una collina di Yokohama. Con case vicine allineati molto vicini tra loro, questo flag a forma di sito incontra una strada a un punto di non più di 3 metri di larghezza. Dal momento che il sito è inclinato a nord, e la casa vicina a sud è a due piani e costruita su un livelli, terreno più alto, in un primo momento sembrava quasi impossibile per far entrare la luce da sud. Il cliente, una coppia di sposi che ha vissuto in questo luogo per un lungo periodo di tempo, volevo un piccolo ma pieno di sole a un piano casa proprio come il loro bambino divenne indipendente da loro.

Il tetto che sembra cirripedi lascia filtrare la luce attraverso il vetro sulla parte superiore del tubo a forma di finestre che sono impostati evitando sfumature e sguardi dei vicini. Le forme di questi "tubi" appaiono chiaramente all'interno della casa, e il filetto di una sorta di tetto in lamiera piegata dolcemente separare l'intero spazio residenziale. Dal momento che la casa è un piani, siamo stati in grado di formare il tetto con la libertà. E approfittando di questa libertà, abbiamo voluto fare l'esterno e l'interno appaiono come due facce dello stesso oggetto. Anche se la zona giorno principale è più grande di circa 7 x 7,5 metri, opportune distanze può essere tenuto tra le scene di cibo, abbigliamento e alloggio dal filetto del soffitto moderatamente separa ogni spazio lungo di esse e per l'altezza del soffitto stesso. Alta arris collegare gli spazi limitrofi, e bassa filetti li separano in, per esempio, un soggiorno e una camera da letto. Infissa presso lo spazio in cui il soffitto è più alto è una massa di legno. All'interno della massa sono una sala da cucina, bagno e servizi igienici, mentre la parte superiore della massa viene utilizzato come ufficio di progettazione per il loro figlio. La parte superiore della massa, che è un po 'come un loft, e altri spazi sono visivamente separati, ma la presenza dei familiari può essere sentito quando sono lì.

Abbiamo deciso di utilizzare calcestruzzo armato di sfruttare la struttura ripiegata tetto piatto, rendendo così possibile realizzare il pilastro-meno spazio interno con le pareti e le lastre 150 millimetri di spessore uniforme. E dal momento che richiede solo un getto di calcestruzzo sulla cornice superiore del palazzo, si potrebbe ottenere un telaio anche senza l'immissione congiunta che spesso può diventare debolezza struttura RC. In contrasto con la superficie del substrato di calcestruzzo degli esterni, le pareti e il soffitto all'interno della casa viene data una finitura bianca per diventare una fase in cui gioco di luce e ombra. Poiché il pavimento e il built-in mobili sono realizzati in fibra di media densità e hanno una finitura di vernice, la mobilia sembra come se è cresciuto dal pavimento.

Il tetto non solo permette alla luce e fornisce copertura dalla pioggia ma, al suo interno, dà spazio una separazione moderata. La luminosità e la morbidezza della luce varia a seconda della stagione e ora del giorno, che cambia l'aspetto del luogo. Le finestre sul tetto tagliato il cielo e costantemente proiettare i cambiamenti della natura


lunedì 8 ottobre 2012

Purple House

 



 

Luogo: Pembrokeshire, Galles, Regno Unito

Architetto: Antonino Cardillo
 
Anno: 2009-2011

Purple House rappresenta un viaggio linguaggio inconscio e personale in eredità normanna: esplorando diversi elementi, seguendo percorsi empiricamente, rievocando visioni a distanza, con l'obiettivo di trovare un buon senso perduto: quali sono stati gli scambi dimenticati tra l'Inghilterra, il Galles, l'Irlanda e la Sicilia?Circondato da possenti mura scolpite e coordinato da una facciata interna simmetrica con cupole di cristallo agli angoli, le forme architettoniche indagare su ciò che ci unisce in questa storia. Compatto, complesso, oppressiva, espressionista, l'interno cavo di questa scultura grotta inala luce: una luce che si gonfia le curve e le paratie, si coagula in corrispondenza degli angoli e scivola via, tra gli interstizi. Si illumina una volta ampio adamantina, la creazione di sfumature e dilatando essa.
 Dall'alba al tramonto, la sua retroilluminazione cambia il senso dello spazio e la percezione delle forme: a mezzogiorno si offusca le paratie curve in salotto. La luce perfora le aperture trapezoidali scavate nelle pareti pesanti, vicino al soffitto, la luce si tramuta in lame tagliate da una rapida ingrandita brise-soleil.
Al tramonto, tuttavia, la sala oscura. Le parti, ora oscurato, contrappunto distante riflessi sparsi e all'interno del svuotata base: al di sotto di una grotta in fiamme, sopra un braciere gigante brilla nel caveau. Nel corso di una luce giorno solare e ruoli di swap scuri, interpretando il dramma di un'architettura monolitica e frammentaria, fatta di pietra, cemento e viola.

sabato 6 ottobre 2012

Yellow treehouse resturant








 Luogo: Aukcland, Nuova Zelanda

Architetto: Pacific Environments Architects – Peter Eising & Lucy Gauntlett

Anno di realizzazione:-

Il concetto è stato guidato da un sito ‘incantato’, che si erge su un prato ed un ruscello serpeggiante ai margini del bosco. Il concetto di casa-albero ricorda i sogni ed i giochi dell’infanzia, fiabe di magia e di fantasia.Trova ispirazione nelle molte forme che si trovano nella natura, come la crisalide/bozzolo che protegge la farfalla, forse uno spicchio d’aglio o una cipolla stesa ad asciugare.
É stata interpretata anche come una lanterna, un faro che di notte si illumina ma che durante il giorno sembra il proprio crescimento camufflato, o un forte che fornisce rifugio e la possibilitá di controllo.
La forma in pianta somiglia a una conchiglia le cui estremità generano spirali verso il centro.
Ma é propiamente  “la casa sull’albero” che noi tutti abbiamo sognato da bambini, e non la fantasia di un adulto.

L’accesso è reso possibile tramite una  passerella sopraelevata lunga 60m-un’avventura di per sé.
Il sito e l’albero prescelto hanno dovuto soddisfare una miriade di requisiti funzionali -18 persone sedute, lo spazio per il personale e un bar; una posizione per ottenere angoli di ripresa adeguati con una buona qualitá di illuminazione per girare la pubblicità; l’intenzione di non ostruire la vista della valle e l’ingresso al sito nella conservazione dell’atmosfera dell’intorno. L’albero finale selezionato è uno degli alberi più grandi sul sito e si siede sopra una parte ripida, che accentua la sua altezza.
La componente architettonica incarna una semplice forma ovale, avvolta ‘organicamente’ al tronco e strutturalmente legata in alto e in basso, con una pianta circolare che slitta sull’asse con la parte semicircolare posteriore sopraelevata. Questo permette l’entrata dal retro attraverso un’esperienza ludica di una passerella sopra gli alberi, entrando dentro attraverso il lato del guscio piú esposto per sentire allo stesso tempo di essere in uno spazio chiuso, ma anche abbastanza ‘aperto’ e permeabile alla vista degli alberi. Vi è anche un balcone  definito ‘Giulietta’ di fronte all’ingresso che guarda alla valle.
La scala e la forma della casa-albero crea una una situazione unica ma senza dominare lo scenario. Mentre la sua naturale forma “organica” riposa comodamente, il ritmo dei diversi materiali conserva un forte principio architettonico.
La verticalità delle lame imita la verticalità delle sequoie e permette che l’edificio si confondi naturalmente con la sua posizione, come se si trattasse di una crescita naturale.



Yellow treehouse é approssimatamente largo10m e altre oltre i 12m, con il pavimento su due livelli a 10m dal suolo. Le capriate in legno formano la struttura principale. Le lame ricurve sono di pino lamellare incollato, mentre il legno del pioppo è stato usato per le stecche ed il legno delle sequoie nella balaustra passerella. Lasciando degli spazi tra le lamelle si formano aperture per ottenere delle finestre; questa scelta conserva la forma complessiva ed offre una grande varietà di punti di vista, di luce e chiude rispetto alla parte posteriore. Per perdere la regolarità degli elementi, l’acciaio è avvolto arbitrariamente intorno al guscio. Annodato dalla cima alla base, da un senso di maggiore connessione con l’albero.

É progettata per essere resistente agli agenti atmosferici per mezzo di teli d’acrilico fissati al tetto e sotto le lame verticali con tende roll-down, in stile caffetteria all’interno. L’illuminazione è un elemento architettonico importante per migliorare e cambiare l’umore, per mezzo di un’illuminazione discreta all’interno del passaggio e una forte illuminazione all’interno del costruito.
Un team di consulenti hanno lavorato a fianco degli architetti,  oltre a  ingegneri strutturali (Holmes Consulting Group), urbanisti e paesaggisti per soddisfare i requisiti funzionali e di requisiti di una costruzione così speciale.