giovedì 15 novembre 2012

Fold House


 
























Luogo: Wandsworth, Londra

Architetto: Alison Books

Anno di realizzazione: 2002

Fold House a Wandsworth, Londra sud (2002) evidenzia chiaramente l’interesse di ABA per la smaterializzazione. Per l’intervento di conversione ed ampliamento di 420 m2 di una grande casa vittoriana, in un’area sottoposta a vincolo conservativo, l’architetto ha progettato un singolare spazio soggiorno-pranzo definito da una lamiera patinata in ottone ripetutamente piegata.
Da una semplice scatola vetrata si diparte e si sviluppa una forma elementare che genera una varietà di spazi esterni fra cui un cortile tra l’edificio esistente e la nuova costruzione e un porticato coperto, con lamiere ripiegate che creano sedute e riflettono la luce.
Le vetrate sono a scomparsa permettendo a due delle facciate di aprirsi completamente verso il giardino. Anche l’uso di pannelli patinati in ottone che cambiano colore col tempo, con l’esposizione agli agenti atmosferici e alla luce, è dovuto all’intento di evitare un’architettura statica.
“Se l’architettura può essere ridotta a qualcosa di così semplice come pannelli tagliati e piegati, essa diventa estremamente bidimensionale anche se le forme sono tridimensionali, è come creare un origami: si esprime l’assenza di peso”.
In un primo momento, poichè ai clienti piaceva molto la Dulwich Picture Gallery di Rick Mather con i suoi infissi patinati, gli architetti avevano pensato di usare l’acciaio Cor-Ten ma in realtà essi volevano ottenere un effetto di maggiore leggerezza.
Le lamine in bronzo sono molto costose, ma avendo usato pannelli in ottone saldati per il muro e la scalinata dell’Opera House di Tel Aviv (progetto di Ron Arad, ndr), la Brooks conosceva il materiale e sapeva che i pannelli in ottone, essendo una lega del bronzo, sono più economici.
Fold House, le superfici in ottone patinato che rivestono un telaio strutturale in acciaio presentano ora una piacevole patina verde bluastro che mette in relazione i volumi con gli spazi esterni del giardino.
Alison Brooks intende creare una visione radicalmente nuova per la progettazione residenziale e il design urbano in Gran Bretagna. “Nella fase iniziale produciamo modelli tridimensionali... si può verificare tutto ciò che si fa, le idee si confrontano con il modello virtuale. Si permette ai clienti di comprendere il processo progettuale e le forme complesse in maniera più diretta”. Non è interessata in acrobazie strutturali fine a se stesse. “Cerchiamo di creare strutture alternative per le esperienze sociali che permettano agli individui di interpretare e capire il proprio ambiente.
Cerco di provocare collegamenti con i sensi, le emozioni, il significato di essere umani - valori che spesso sono considerati a margine in architettura”. Brooks ha la sensazione che le persone in Gran Bretagna ”sono già convinte della necessità di spazi moderni e flessibili - l’avvento dei loft è stata una parte determinante di questo passaggio - sono di idee più aperte e la cultura attuale è pronta a recepire qualcosa di diverso - ma c’è ancora uno sfasamento rispetto a ciò che viene effettivamente costruito. Dovremmo proporre, su vasta scala, una nuova idea di spazio domestico che possa migliorare la vita quotidiana delle persone: costruire abitazioni ha un grande impatto sociale”.

Tratto da: http://www.alisonbrooksarchitects.com/

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