mercoledì 9 gennaio 2013

D*Haus



















Luogo: nessuno

Architetto: David Ben Grünberg e Daniel Woolfson

Anno di realizzazione: nessuno

Il legame tra la matematica e l’architettura è sempre stato saldo: da Platone, che vedeva l’universo costituito da una serie di figure geometriche il cui ordine era stabilito da una rassicurante regola matematica, fino al compianto Niemeyer, celebre anche per l’arditezza delle forme usate per le sue architetture, frutto di un accurato studio delle coniche. Anche in questo progetto si ripropone tale collaudato binomio che si fonde alle caratteristiche di estrema flessibilità degli spazi e sostenibilità di progetto: si tratta di D*Haus, abitazione in grado di modificare la propria forma in base alle esigenze ambientali, astronomiche e per favorire il risparmio energetico.

Nel 1907 la prestigiosa rivista inglese The Canterbury Puzzles pubblicò il “Problema n. 26” ed il relativo diagramma di soluzione, proposto dal matematico Henry Dudeney: si trattava di una interessante scoperta, nel tempo nota come Haberdasher's Puzzle, secondo cui quattro sezioni del quadrato potevano essere ricomposte per costruire un triangolo equilatero.

Gli autori del progetto D*Haus, gli architetti inglesi David Ben Grünberg e Daniel Woolfson, hanno quindi pensato ad un edificio dal carattere estremamente flessibile in cui la capacità di adattamento alle diverse condizioni climatiche ed ambientali favorisce il benessere di chi vi abita ed il risparmio energetico: la modularità delle forme richiama alla mente le tipiche pieghe della carta necessarie per realizzare lavori con l’antichissima tecnica dell’origami.

Due camere da letto, soggiorno e bagno sono gli ambienti che compongono D*Haus: tale composizione dà vita a ben otto configurazioni diverse che garantiscono un utilizzo ottimale delle condizioni climatiche stagionali, grazie ad un sistema a binario che consente di far scorrere le pareti e farle diventare, a seconda delle esigenze, interne o esterne. La struttura di base è prefabbricata e modulare che costituiscono a loro volta quattro moduli di costruzione – separati per consentirne lo spostamento – posti su una pianta quadrata.
“La D*Haus è il prodotto di una realizzazione matematica applicata. Ogni abitazione è in grado di adattarsi all’evoluzione dei modelli di vita del futuro” sostengono Grünberg e Woolfson che vedranno esposto il loro prototipo presso la prestigiosa Anise Gallery di Londra.

Tratto da: http://www.architetturaecosostenibile.it

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